sabato 24 marzo 2007

Lingerie per una (s)conosciuta


Ok, ok.
Me la sono cercata.

Questa mattina attorno alle 11 è successo l'inaspettato.
Avevo pianificato tutto fino all'ultimo dettaglio.
Avevo avuto i tempo per farlo. La calma era stata la mia guida. Il distacco il mio maestro.

Il piano prevedeva che il pacchetto le fosse recapitato tramite una conoscenza.
Quel pacchetto, che aveva fatto qualche migliaia di chilometri, ma non in mani mie perchè se qualcuno lo avesse trovato tra le mie mani al ritorno in Italia sarebbe stato difficile da spiegare.
Lo avevo comprato con gioia. Ero stato parecchi minuti ad immaginare come sarebbero state riempite: avevo palpato i tessuti, provato l'elasticità, visto i pizzi e gustato i colori. Avevo goduto a fare un regalo.
Erano bellissime quelle mutandine da paura. Erano bellissime per il suo corpo, le sarebbero state divinamente.

Non sapevo dove fosse quando le avevo comprate, non sapevo se le avrebbe mai accettate. Non sapevo se le sarebbero piaciute.
Ma io avevo provato l'irrefrenabile voglia di comprargliele. Il piacere estetico del dono. Quello senza secondi fini, quello che si apprezza nell'atto del comprare, solo pensando alle emozioni che l'altro proverà nel riceverlo. Quello che si fa non perchè c'è un'occasione particolare, ma per il piacere di farlo.

Purtroppo da quando ero ritornato in Italia, non era mai capitato il momento opportuno.
Lei non si faceva vedere, era evanescente. Mi chiamava, mi scriveva, ma non mi voleva incontrare. Lo sapeva che se lo avesse fatto avremmo rischiato di ricadere nel turbine senza fine della spirale della lussuria, della trasgressione, quella che ti assorbe e che ti succhia la vita senza pietà, facendoti distrarre da tutto e da tutti.
La voglia di liberare il pachetto dal buio dell'armadio dove era stato accuratamente nascosto cresceva di giorno in giorno.
Poi un giorno lei mi mandò una mail. Di quelle che mi mandava una volta e ti cambiano. Trasportandomi nel suo mondo, ma dimenticandosi di darmi il biglietto di ritorno.
Era il momento di dare un senso all'aquisto. Di regalarle le emozioni che lei aveva donato a me nel comprarlo.
E così ho fatto ieri, tramite la conoscenza comune. Di sera, lo ha ricevuto. Ed è impazzita.

Tutto mi sarei aspettato da lei.
Una telefonata repentina "voglio scoparti per provarle con te". Magari.
Un vaffanculo in grande stile perchè certe regole non si violano.
Un silenzio snervante.
Un regalo per me.
Una mail di ringraziamenti e di saluti, o una mail inkazzatura e di saluti.

E invece no.
Lei si è superata come al suo solito.
E mi ha fatto tremare. Mi ha confuso, ma come non mi era successo mai.
Ha preso la macchina fotografica, le ha indossate, e si è fatta gli autoscatti.
Poi ha messo le foto sul pc e me le ha mandate.
Risultato: dal cliente, mentre ero tra i cazzi multipli: -blink- "you got mail".
Apro.
Due gambe da urlo.
Dritte dritte dritte.
E poi il mio dono, indossato con eleganza: neanche una piega.
Un colpo al cuore. Palpitazioni a mille. Sono dovuto uscire a prendere aria, avevo un'ansia addosso che mi strangolava.
Volevo essere io a fare le foto !

L'ho chiamata, ma non riuscivo a parlarle.
L'emozione era tanta che mi è venuto un nodo alla gola. Gli occhi mi si sono velati. Il cervello si è bloccato.
Ho dovuto terminare la telefonata.

Poi nel pomeriggio, alla quinta telefonata....
Ci siamo visti.
Però non è successo molto. Tante chiacchiere interessanti, perfino un paio di baci, mi fermava se mi avvicinavo.
Sembrava un pò confusa, un pò spaventata.
Poi invece verso la fine ci è andata giù duro: mi parlava mentre mi toccava.
Ma perchè lo fa ?
Perchè non si lascia andare ?
Perchè questa tortura ?

Io me la sarei scopata e sodomizzata per ore.

Ora ho gli ormoni al posto del sangue, il fuoco sotto la pelle, l'energia di mille stalloni nei muscoli, ma soprattutto un coso gigante che non vuole saperne di andare a dormire.

Fantastiche emozioni. E un pò di trasgressione.
Secondo me sono un pò masochista, ma mi piace.
Mi piace emozionarmi, mettermi in situazioni assurde, surreali, ma tanto vere.
Carpe diem.
Sono sereno, e questa è stata una G R A N D E giornata.

lunedì 12 marzo 2007

Agli uomini in fondo piace essere usati

Io non lo so se agli uomini piace.
A me si.
Mi spiego.
Si tratta di violenza consenziente.
Io sono uno di quelli che se scopre che l'altra finge si rifiuta di continuare: se finge lo deve fare bene in modo che io non me ne accorga.
Viceversa se so che lei ricerca libidine vera mi infoio. Anche se si dedica a me, ma lo deve fare solo per avere un ritorno lei, perchè si eccita a vedermi eccitato.
Se poi cerca libidine con lo spirito dello "sperimentiamo" è davvero la fine: divento un animale senza freno.

Per me la vera droga è quando lei anela al sesso, è vera ninfomane, che pensa a freddo a come organizzarsi per emozionarsi poi a caldo.
Lei che pianifica, manipola, ed ottiene. Solo perchè si sente donna, si dimostra donna e si realizza donna.
Lei che prende un uomo, lo ipnotizza con subdoli giochini che i suoi ormoni maschili non gli permettono di capire, figuriamoci di fermare, e poi se lo scopa per il suo godimento. Il sano sesso.
A me piace !!
Sapere che sono io l'artefice dell'appagamento è una sensazione sublime.
Il mio appagamento può aspettare (ma non troppo).

Lo faccio o non lo faccio ?
Lo faccio o non lo faccio ?
Lo faccio: ve lo racconto.
Una via anonima della capitale. Ci parcheggiamo.
Macchina a sei posti, non propriamente di quelle dove ti senti incassato e protetto dalle portiere.
Mi fa spostare sul sedile centrale. Mi slaccia i pantaloni.
Si siede sopra di me, spalancando le cosce, ricoperte solo dalle calze alla francese.
E mi cavalca.
Io che mi sento in mezzo alla strada, vedo le vecchiette col bastone che porca miseria quanto ci mettono prima a raggiungere la macchina, poi a superarla.
Il pischello con lo zaino che attrraversa la strada.
La mamma col passeggino.
Insomma, la allontano.
E lei cosa fa ? Mi guarda negli occhi, e mi dice "adesso sono cazzi tuoi".
Mette le mani nel poggiatesta, una a destra, l'altra a sinistra, e mi schiaffa il suo seno diritto diritto sul mio viso. Me lo schiacchia.
Io mi giro di lato (verso la vecchietta che è ancora lì che arranca). E lei ? Chiude le braccia attorno al poggia testa.
Mi blocca con le tette. E stringe: non posso più sfuggire. Avvinghiato da un corpicino che vuole solo saziarsi di libidine.
Ed io sembro essere il prescelto.
Muove il bacino sul mio animale che non capisce già più nulla. Lo autopenetra.
E lì parte un concerto al mio orecchio: mugugni, sospiri, frasi porche.
Io non posso liberarmi. Non voglio !!
Vedo ancora il mondo fuori e mi sembra di essere il centro dell'attenzione, quindi pensando che questa è la volta buona che mi arrestano, almeno pecco bene.
Le acchiappo i glutei con l'unica cosa che posso muovere (le mani) e l'accompagno nel movimento.
Lei in un momento di lucidità mi dice "se vieni ti ammazzo".
Mollo la presa altrimenti rischio grosso. Almeno così mi aiuta a non pensare alla situa assurda in cui mi trovo, ma dalla quale non voglio sfuggire.
Lei ne approfitta e mi violenta.
Che bello.
L'ho sentita godere tre volte: non si è mai fermata.
Io ero shockato. Non connettevo. Questo mi ha aiutato a resistere.
Mai provata un'emozione così intensa di trasgressione totale. Mi vengono ancora i brividi a pensarci.
In pubblico. Anzi sul palcoscenico.
Violentato da un'assatanata.
ANCORA !!!!!!!!!!!!!!!

Quindi, si mi piace essere usato.
Ma non abusatene, vi raccomando. Altrimenti non mi diverto.
Ci vuole arte a fare certe cose. E solo una brava artista se lo può permettere.
Nel mio caso si trattava... della migliore, la mia amichetta ninfomane di cui sotto.
Sigh.

Epilogo: in seguito mi ha detto che è venuta tre volte e mezzo. Non ho mai capito quel mezzo dove si collocasse temporalmente. Non che fosse importante, ma almeno per dovere di cronaca. So solo che è stata un'esperienza molto intensa per me. Da quello che ho percepito, sentito, intuito (ma non visto se non attraverso gli occhi della vecchietta) anche per lei.

venerdì 9 marzo 2007

La verità non è una giostra

E no, non ci sto.
Non sono qui per fare il buono, sono qui per sfogarmi, e stasera ve lo dimostro.
Se non vi piace quello che scrivo - cambiate canale.

Li leggo questi cazzo di blog dove dite che le corna fanno male, che vi dovete riprendere, che odiate chi distrugge famiglie.
Riprendetevi: ma dove vivete ?
Non ci credo che siete tutti sereni, che il vostro rapporto è sempre oleato, che fate sesso ogni sera.
Non ci credo. Non perchè non sia la vostra morale. Perchè non è possibile.

Morale. Ognuno ha la propria morale, qualunque essa sia. La morale può cambiare nel tempo, ma deve concorrere alla costruzione di una felicità consapevole.
Ho tutto quello che voglio dalla mia partner, eccetto intesa, intimità ed emozioni.
Non che non ci siano mai state, anzi. Si sono semplicemente affievolite.
Ma io ho ancora bisogno di averle, le cerco.

E così ritornando al reale - oggi, nonostante i fiori che ho raccolto nel campo, nonostante mi sia imposto di guardare la televisione di fianco a lei anche se non me ne fregava un cazzo, nonostante non abbia fatto allusioni.... se n'è andata a letto senza di me per la quattordicesima sera di fila.
Che schifo, apatia totale. Ma non c'era la seconda primavera delle donne ? Quando arriva ??
Non che lei non lo sappia. Quante volte ne abbiamo parlato, per sapere che a lei non frega più nulla, che è cambiata, per poi finire o con una inkazzatura perchè penso solo a quello, o con un pianto perchè riconosce che lei non era così una volta.

A volte davvero penso che ciò che avviene nella fantasia è la proiezione di una seconda realtà, riuscire a liberarla è come vivere due vite.
Vivere multiple vite è una sana medicina perchè stento ad emozionarmi nella vita normale: mi fa andare avanti, tuttavia non avrò sempre tutta questa energia. Sono come la fenice al momento, ma un giorno il combustibile si esaurirà ed io brucerò consumandomi irrimediabilmente.

Me ne andrei a correre sulla spiaggia al buio per ore, se solo avessi un pò più palle. Tanto per scaricare l'acido che ho in corpo, che mi corrode ogni giorno. Tanto per non pensare che è un'altra giornata senza sesso, quello fine a sè stesso, solo per spassarsela.
Vorrei uscire a fare baldoria adesso, per entrare nella prima zip che mi capita, per strusciarmi sulle prime chiappe che mi guardano, per odorare il primo seno che vedo.
Vorrei provare quella sensazione speciale di quando faccio girare i polpastrelli sul calice pieno di vino rosso, mi confido con qualcuno sulla risposta alla domanda sulla vita, l'universo e tutto, per poi alzare lo sguardo e vedere due occhi che mi guardano dritto nell'anima e sussurrano increduli "perchè cazzo non mi salti addosso al posto di raccontarmi cazzate ?".

Ho voglia. E non posso. Perchè ?
La vera prova che la MIA morale è l'unica via per la MIA felicità consapevole.
Se non avete ancora cambiato canale vuol dire che la rispettate.

martedì 6 marzo 2007

Tutte quelle che sorridono scopano

Ecco, lo sapevo: l'ho rivista.

Proprio quando meno me l'aspettavo, quando ormai me ne ero fatta una ragione.
Colpa del solito bel tempo: me ne stavo allegramente a correre sul lungomare, obbligandomi a non fermarmi, nonostante il batticuore e la stanchezza dovuta alla mattinata passata a potare gli ulivi.
Correvo tra le panze della gente che usciva dai ristoranti, che mi guardavano come fossi venuto da un altro pianeta, in mezzo al profumo pungente di braciole e saraghi alla brace.
Faccio il mio solito giro, quello che dura poco meno di un'oretta.
Prima attraverso la campagna, poi sul lungomare, ritorno dalla spiaggia, infine nuovamente la campagna.
Quando finisco con la spiaggia ad un certo punto giro un angolo.
Lo giro, quando penso che non la vedrò neanche stavolta.
In realtà non la vedo da Dicembre, quando se n'è andata per quel viaggio lontana, e poi so che è ritornata un mese fa, ma fa di tutto per non vedermi.
Giro l'angolo dicevo, proprio quello dove sei più scoperto, perchè non vedi cosa c'è finchè non hai girato.
Giro e -flash- la vedo al volante. Non della solita macchina, ha una macchina nuova ?
Tiro dritto per mezzo secondo, e mi suona il clacson.
Mi fermo, vado al finestrino.
Sorride.
Io mi sento una 'mmerda, tutto sudato, gli occhiali appannati. Eppure mi bacia, come se nulla fosse accaduto.
Come se l'ultima volta che ci vedemmo non mi avesse detto "siete irresistibili"
Lei si parcheggia, due domande di circostanza, uno sguardo fugace. Io non so tanto cosa dirle.
Quanto l'ho pregata per rivedersi ma senza riuscirci, ed ora mi appare a tradimento.
Io davvero me la sarei presa e me la sarei sbattuta sul cofano, lì davanti a tutti, come fosse stata un trofeo.
Per punirla, per vendetta, per liberarmi di tante settimane ad aspettarla senza poterla vedere.
Poi dopo due minuti, con una scusa banale, scompare così come era venuta.
Io metto le mani sulle ginocchia, e chiudo gli occhi. Non mi giro, non devo.
Mi alzo, riprendo a correre. Spero che mi raggiunga, ma così non è.
Io lo so che non mi vuole vedere perchè la faccio impazzire.
Io lo so che ho paura di vederla perchè mi fa impazzire.
E questa folle storia non poteva continuare nella nostra condizione. Oppure si ?

Mi manca la mia amichetta ninfomane, vogliosa di cazzo, che un pò si confida, ed un pò mi usa per i suoi porci comodi.

Sorrideva, eccome se sorrideva. Come dice lei: "tutte quelle che sorridono scopano".
Porca puttana, lo sapevo che l'avrei rivista.